24 NOVEMBRE 09 DICEMBRE 2014
Centro culturale ZEROUNO
via Indipendenza 1 BARLETTA
inaugurazione 24 novembre ore 18,00 ingresso libero
info. 3294229027
Una
espressione di Cesare Pavese tratta dal libro ‘La luna e i falò’
ispira un’altra esposizione di arte contemporanea; da sempre l’arte
è ritenuta una forma d’espressione grandiosa ed avvincente, punto
di riferimento per l’artista che appunta in essa il proprio sentire
ed i propri punti di vista con umiltà estrema. Le opere d’arte
sono espressioni in cui dire e far capire ‘come va questo mondo’
lontano dai curricula che le creano, vivide nella mene di chi le
crea. Ogni opera d'arte è l'inizio di un lungo dialogo che bisogna
sempre instaurare, in cui perdersi a ricordare, guardare,
emozionarsi, come per le tante opere di un’esposizione avvincente e
coinvolgente, intrigante e a volte misteriosa. Quattro i protagonisti
che con grandezza maestosa si sono confrontati in forma esilarante
tra tele di grandi dimensioni e piccoli accattivanti formati. Laura
Ajutyte è istinto che si destreggia su grandi supporti di avvincente
brio cromatico: entusiasmo, grinta, libertà e istinto dominano la
scena artistica con determinazione grandiosa tra toni intensi sempre
ben cadenzati in gestualità astratte indirizzata sempre ad
emozionare. Stefania Di Filippo lascia parlare la materia dai toni
delicatissimi per ispirare a riflettere. La materia è percezione
reale che nasce da una storia familiare legata ai tessuti ed ecco che
storia, ricordi e presente si avvicendano tra grandi e piccoli
formati in sublimi visioni dai toni raffinati e delicati. Attirata
dalla materia lascia che il pubblico si ammali nell’iter
tratteggiato così da ritrovarsi ed emozionarsi poiché lo stesso
uomo è fatto di materia. Laura Serafini imprime un’idea in forma
imponente e maestosa avvalendosi di una figurazione inconsueta,
alternativa e geniale: recuperando antiche mappe trovate inizialmente
per caso in un’antica fiera antiquaria inserisce corpi umani segno
di interiorizzazione tratteggiati con grazia e cura imparagonabili.
Grandioso il paragone tra l’antico del fondo e la contemporaneità
della sua arte in un binomio eclatante e per questo sensazionale.
Alberto Sordi lascia segni indelebili con una figurazione inconsueta
dai toni apparentemente cupi ma di singolare eleganza: parlando dei
tempi odierni ispirato dalla quotidianità e anche dalle antiche
tradizioni effettua trattazioni alternative apparentemente caotiche e
poco organizzate e per questo originali. La spontaneità prende il
sopravvento nello spaesamento di cui l’intera composizione gode
identificando autentiche grandi creazioni.
[…] E quando
aveva detto una cosa finiva: 'Se sbaglio, correggimi'. Fu così che
cominciai a capire che non si parla solamente per parlare, per dire
'ho fatto questo' 'ho fatto quello' 'ho mangiato e bevuto', ma si
parla per farsi un'idea, per capire come va questo mondo.
Cesare Pavese, ‘La luna e i falò’, (cap. XVII)
Cesare Pavese, ‘La luna e i falò’, (cap. XVII)
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